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Da una ricerca commissionata alla Doxa dall’Accademia italiana di odontoiatria protesica, su un campione di 800 persone tra i 40 e i 75 anni emerge che solo il 30% degli italiani ha ancora tutti i denti naturali. Circa 19 milioni, invece, in un caso su quattro hanno perso almeno 8 denti. A decidere di non sostituirli sono in generale gli over 65, le persone meno scolarizzate e chi non ha mai seguito una corretta igiene orale.
L’edentulia, il termine tecnico con cui si indica la perdita parziale o totale dei denti, è però percepita come un evento difficile da affrontare a livello sia fisico che psicologico: tra i disturbi più lamentati, difficoltà di masticazione, problemi digestivi, vergogna e minore autostima, isolamento e difficoltà nel parlare. Ecco che entrano in gioco le protesi, fisse o mobili. In questo articolo ci concentreremo sulle protesi mobili e sulle loro caratteristiche.
Carie
La carie secondaria, cioè quella che compare in prossimità di una vecchia carie già curata, è la maggiore causa di insuccesso nell’inserimento di protesi nella popolazione adulta.
Gli anziani over 65, invece, sono colpiti soprattutto da carie radicolare, cioè dalla carie che si sviluppa tra dente e gengiva. Questa è causata da recessione gengivale, ridotto flusso salivare, maggiori difficoltà a lavarsi i denti.
Parodontiti
Le malattie parodontali aumentano soprattutto dopo i 40 anni e sono la causa del 70% delle perdite di denti nella popolazione adulta italiana.
Stile di vita e salute generale
Malattie sistemiche, diabete insulinodipendente, immunodeficienze, trattamenti terapeutici o farmacologici specifici possono favorire la perdita dei denti.
Anche l’uso di stupefacenti e il fumo mettono fortemente a rischio la salute dei denti, tanto che i fumatori sono doppiamente a rischio di edentulia rispetto ai non fumatori.
Osteoporosi
Colpendo l’integrità delle ossa, l’osteoporosi può causare la perdita dei denti, cioè le ossa che si trovano nel cavo orale.
In primo luogo, quando si perde un dente rimane un “vuoto” che genera una minore tensione tra i denti rimanenti. Questo causa una riduzione in altezza e larghezza dell’osso mandibolare.
La perdita totale dei denti conduce gradualmente a una perdita quasi completa dell’osso mandibolare, che può ridursi a meno di un quarto della sua altezza iniziale nel corso del tempo.
L’edentulia, poi, ha un forte impatto sulla struttura del viso, che viene drasticamente modificata.
Con la perdita dei denti, infatti, al viso viene a mancare la sua dimensione verticale e tende a quindi a “collassare”: in particolare, il mento viene spinto in avanti e verso l’alto. La pelle si affloscia e appare in eccesso, le guance si infossano e il labbro superiore perde volume.
La masticazione e la deglutizione diventano difficoltose, causando problemi gastrointestinali.
Il cambiamento a carico della muscolatura, i cambiamenti a livello del viso e della forma della bocca comportano poi difficoltà nella fonazione, cioè nell’emissione di suoni e parole.
Anche emicrania e cefalea sono conseguenze comuni della perdita dei denti.
Tutti questi problemi si traducono spesso in un isolamento autoimposto causato dalla vergogna di non riuscire a sorridere, masticare, parlare e, non di rado, in depressione.
Le protesi dentali servono per ripristinare le funzioni fonatorie, masticatorie, strutturali ed estetiche della bocca compromesse dai denti mancanti.
Si distinguono in due grandi categorie: fisse e mobili.
Le protesi fisse possono essere corone, ponti o faccette che vengono cementate ai denti naturali e, quindi, non sono rimovibili dal paziente.
Ma vediamo più nel dettaglio le caratteristiche delle protesi dentali mobili.
Se non è possibile ancorare la protesi a denti naturali e costruire un ponte dentale, se non si vogliono limare i denti naturali restanti o se non è possibile inserire degli impianti dentali, allora il dentista proporrà una protesi dentale mobile.
Le protesi dentali mobili possono essere rimosse dal paziente per consentire la pulizia e si possono distinguere in varie tipologie:
Parziale
Va a sostituire un numero limitato di denti e può essere di due tipi: scheletrata con ganci o scheletrata con attacchi.
La prima prevede la presenza di ganci metallici che permettono l’aggancio con i denti naturali; la seconda prevede l’impianto di attacchi femmina su elementi protesici per permettere il posizionamento tramite attacchi maschio presenti nella protesi.
Rispetto alla dentiera tradizionale offre al paziente un maggiore comfort.
Totale
sostituisce un’intera arcata dentale mancante ed è formata da un supporto in resina che sorregge i denti artificiali. Si fissa alle gengive con un meccanismo di suzione.
Combinata
É composta da una protesi fissa (capsula o ponte) che funge da supporto e da una protesi mobile scheletrata che il paziente può rimuovere per una corretta pulizia.
Overdenture
Si tratta da una protesi totale rimovibile che viene ancorata alle radici naturali ancora presenti o a impianti in titanio tramite piccoli meccanismi a incastro. Garantisce più stabilità e comfort della protesi totale mobile grazie alla struttura a incastro, che può essere rimossa dal paziente per le operazioni di pulizia.
Molto apprezzata dai pazienti è anche la protesi dentale mobile in nylon, che restituisce alla bocca la sua forma naturale, pesa fino a 4 volte in meno rispetto alle protesi tradizionale, è ipoallergenica e molto resistente.
Può essere utilizzata anche come protesi provvisoria mentre il paziente è in attesa di ricevere la protesi fissa.